Arena di Verona, una stagione di successo grazie anche ai 70 ragazzi della Vivenda
In un’atmosfera sospesa fra gli antichi fasti del passato e le lussureggianti creazioni sceniche di Franco Zeffirelli, uno scroscio di applausi ha salutato, sabato primo settembre, l’ultima replica dell’Aida di Giuseppe Verdi. Con la messa in scena del capolavoro lirico si è chiusa la 96ª Opera Festival all’Arena di Verona.Un successo per la stagione lirica a cui ha contribuito anche la Vivenda Spa nel suo impeccabile lavoro di accoglienza e rinfresco. Dal 1995 l’azienda del Gruppo La Cascina, leader nei settori della ristorazione collettiva e del global service, con professionalità e passione si prende cura degli ospiti che, da giugno fino a settembre, affollano gli spalti del più importante teatro all’aperto.
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All’entrata, nel foyer e in platea erano state installate dieci postazioni bar dove sorseggiare un prosecco di benvenuto, degustare una saporita selezione di panini e dolci o rinfrescare il palato con bibite, cocktail e spritz secondo le migliori tradizioni locali. Rispetto alle stagioni precedenti è stato deciso l’allestimento di due punti ristoro in più così da venire incontro alle previsioni della Fondazione Arena: grazie infatti alla scelta di un cartellone tanto importante con tre opere a far da regine (Aida, Carmen e Nabucco) e altre due da corona (Turandot e Barbiere di Siviglia), sono stati superati gli incassi degli anni passati.
L’eccellente servizio all’Arena di Verona ha trovato il suo punto di forza nel lavoro quotidiano degli oltre 70 ragazzi della Vivenda Spa. Giovani fra i 18 e i 30 anni che, durante l’estate, si dividono fra studi universitari, uscite con gli amici e i primi stipendi da professionisti della ristorazione. “Sono tutti ragazzi volenterosi, disponibili, motivati e adeguatamente preparati alle mansioni da svolgere dopo un breve periodo di formazione a cura della Vivenda”, spiega Mariangela Chiaravalloti, responsabile dell’area Nord-Est per la Vivenda Spa. La dirigente sottolinea poi come “la chiave del loro successo non è da ricercarsi solamente nella qualità e professionalità del loro operato, ma anche nell’aver saputo fare squadra, nel lavorare, divertendosi, in perfetta sinergia. Sentirsi parte di una stessa grande famiglia, essere prima di tutto amici: ecco il valore aggiunto del servizio erogato da Vivenda”.
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Ma quali sono i gusti del pubblico all’Arena? Il più apprezzato rimane il prosecco, seguito dalla birra e dallo spritz che anche gli stranieri hanno iniziato a preferire, stagione dopo stagione. Ma perché il prosecco sia la bevanda più gettonata, ce lo spiega Chiaravalloti: “All’inizio del nostro servizio all’Arena di Verona avevamo come obiettivo quello di rendere unica l’esperienza dello spettatore, non soltanto per la rappresentazione scenica: così abbiamo deciso di personalizzare i calici imprimendoci sopra i loghi della Fondazione, della Vivenda e dell’anno in corso”. Un bell’oggetto da collezione che ha riscontrato fin da subito il gradimento del pubblico. “Molti sono diventati collezionisti sfegatati a tal punto da non perdersi neanche una stagione pur di ottenere il bicchiere. Una volta una signora canadese ci telefonò per chiederci il favore di recuperarle un flûte di qualche anno prima perché non era riuscita a venire a Verona per l’opera”.
“È stata una stagione intensa, di qualità e piena di soddisfazioni: vorrei ringraziare tutti i lavoratori della Vivenda per l’impegno profuso, lo spirito di abnegazione e l’entusiasmo con cui, ogni giorno, hanno accolto gli ospiti. Hanno contribuito in modo impeccabile, con sorrisi e modi affabili, a rendere indimenticabile la loro esperienza all’Arena”. A rivolgere parole di ringraziamento è Edoardo Piumetto, Direttore Filiale Nord per il Gruppo La Cascina, che poi aggiunge: “Nel giorno in cui il sipario si chiude sul palcoscenico dell’Arena di Verona, il pensiero mio e di tutta l’azienda va a chi ha reso possibile tutto questo e oggi non c’è più: Corrado Ferraro, direttore marketing per la Fondazione e amico caro con cui abbiamo condiviso tante avventure qui all’Arena. Renderemo omaggio alla sua memoria proseguendo lungo la stessa strada che per tanti anni abbiamo percorso insieme e che ha reso questo anfiteatro un’eccellenza nel panorama culturale italiano e internazionale”.