Cascina Cup, lo storico trionfo dell’Atletico Casalbianco
Detentore del titolo, conquistato nel 2017 dopo una prestazione superlativa contro Scuole Roma di Vincenzo Stancampiano ed Emilio R. Fusco, è la selezione del centro cottura di Roma. In bacheca, però, entrambe le “società” possono vantare una vittoria a testa. Proprio per questo l’appuntamento serale diventa ancora più carico di speranze e aspettative.
In panchina, fra i rossoblù, siede anche il direttore sportivo Mimmo Zurlo, particolarmente silenzioso e dai lineamenti del volto contratti. A pochi metri di distanza, Massimo Montagna e Walter Bavenni mostrano un’altra faccia, più serena e rilassata; sembrano essere meno tesi, caricando emotivamente il team a dare il meglio sul centrale della Polisportiva Cinecittà Bettini, circolo di riferimento per lo sport a Roma Sud. Solo sulla carta, gli avversari del Real Socialed sono i favoriti. E le quote dei bookmakers spingono a interpretare la partita a senso unico.
Eppure – ed è questo il bello del calcio perché, come amano ripetere gli appassionati, “il pallone è tondo” – ciò che il pubblico andrà a vedere da qui a pochi minuti sarà un’altra storia. Un pubblico che, proveniente da tutta Italia in rappresentanza sia del territorio sia dei settori in cui il Gruppo La Cascina è attivo, rumoreggerà, tiferà a squarciagola, canterà e applaudirà i propri beniamini per tutta la durata del match.
Per l’entrata delle due squadre in campo i supporter del “Sociale” hanno preparato una suggestiva coreografia, ricalcando le più riuscite finali di Champions League. Fumogeni colorati, inni e fuochi d’artificio accompagnano il saluto dei calciatori, reso ancora più solenne dall’Inno di Mameli che si espande per tutto il Bettini.
Così prende inizio la finale della “Cascina Cup – Memorial Carmine Parabita”, un calcio alla discriminazione. Sì, perché come ogni anno, a prendervi parte sono anche rifugiati e richiedenti asilo dei centri d’accoglienza gestiti dalla cooperativa sociale Tre Fontane. Una delle tante attività promosse per favorire l’integrazione, l’inclusione sociale e il dialogo interculturale.
A fare la partita è la squadra di mister Puletti. Alzano e abbassano i ritmi secondo necessità, fanno girare la palla alla ricerca del varco che li spedisca diritti in porta. I cinque si conoscono a memoria, si cercano e si trovano con estrema facilità grazie al gioco dettato da Daniele Ridolfi e Adriano Rossetti. Non passa molto tempo che proprio la stella del Real Socialed, liberandosi delle marcature con estrema velocità e disinvoltura, trovi l’angolino alla destra del portiere. Imparabile.
La reazione dell’Atletico Casalbianco non si fa attendere, spinti da un intelligente e malizioso Andrea Dimartino. In più occasioni cercano di trovare la soluzione per superare il piazzamento in campo degli avversari, variando il gioco e cercando “l’uno-due”. I loro sforzi vengono premiati e proprio Dimartino trova la rete del pareggio.
L’arbitro, non sempre impeccabile nelle sue decisioni, fatica a tenere l’ordine in campo. La tensione e il nervosismo salgono, complice una partita che entrambe le formazioni sentono moltissimo. I battibecchi fra i calciatori non si fermano e alla fine a cadere nella trappola di Andrea Dimartino è Adriano Rossetti. Per lui è cartellino rosso.
La fame di vittoria è tanta e le due rivali giocano a viso aperto cercando la conclusione che potrebbe regalare il sogno dell’ambita coppa. Ma tra il goal e la vittoria si piazzano i portieri Mattogno e Sereni, entrambi attenti a evitare il collasso della propria squadra con parate degne di nota.
L’equilibrio non si rompe e alla fine, dopo i tempi supplementari, è il momento dei calci di rigore. La traversa centrata dal numero 22 Mario Di Santo e il goal di Marco Di Carlo consegnano il trofeo nelle mani di Massimo Montagna e del suo Casalbianco, Anche il prossimo anno la formazione del centro cottura di Roma porterà lo scudetto cucito sul petto.
“È stata un’edizione de La Cascina Cup davvero speciale, tutti noi quest’anno abbiamo dato qualcosa di più perché tutta questa bellissima manifestazione è stata dedicata al nostro Carmine. La scorsa edizione Carmine è stato il “centravanti” della nostra squadra e quest’anno scendere in campo è stato troppo emozionante, abbiamo cercato di ricordarlo al meglio”, racconta Marco Muzy.
A parlare in nome di tutto il Gruppo La Cascina è Francesco Morea: “Un ringraziamento sentito va a tutta l’organizzazione, alle 15 squadre partecipanti e in particolar modo agli sponsor Magris, Biologica 2006, Eurocoltelleria e General Beverage che hanno reso possibile questa entusiasmante terza edizione della Cascina Cup”.